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INL e OIM via al progetto A.L.T. Caporalato D.U.E.

Pubblicazione: 06 Dicembre 2022

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2023

Dal primo dicembre e per i prossimi due anni sarà operativo il progetto "A.L.T.Caporalato D.U.E", che vede l'Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) e l'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) nuovamente impegnati a realizzare azioni di contrasto allo sfruttamento lavorativo e attività di tutela delle vittime.

Il progetto rappresenta il proseguimento di un rapporto di cooperazione, quello tra INL e OIM, già avviato con i progetti "Alt Caporalato!" e "Su.pr.eme" che, negli ultimi tre anni, hanno contribuito a sottrarre quasi 5.000 lavoratori, in larga parte migranti, da forme anche gravi di sfruttamento, ponendosi quale "buona pratica" a livello comunitario.

Le attività realizzate hanno fatto leva su un modello operativo multi-agenzia in cui competenze e diverse capacità tecniche si sono integrate per rendere più efficace la lotta al caporalato e allo sfruttamento del lavoro, anche favorendo il rapporto di fiducia dei lavoratori nei confronti degli organi dello Stato, i quali a loro volta hanno assicurato la denuncia all'Autorità Giudiziaria di oltre1.100 c.d. caporali e agevolato la presa in carico e, ove necessario, la protezione dei lavoratori sfrutta il nuovo progetto, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, in particolare prevede:

- l'attivazione di task-force composte da ispettori e mediatori culturali specializzati per realizzare verifiche ispettive mirate in contesti a maggior rischio di sfruttamento e garantire l'identificazione precoce delle vittime, anche al fine di assicurare un tempestivo raccordo con i sistemi di protezione;

- l'attivazione di sportelli di ascolto e informazione multilingua negli Ispettorati Territoriali del Lavoro selezionati, supportati da mediatori culturali, dedicati alla ricezione – in modalità protetta e riservata – delle denunce di irregolarità e sfruttamento lavorativo;

- attività di sensibilizzazione dei lavoratori migranti sui diritti e doveri conseguenti all'instaurazione del rapporto di lavoro, sui rischi legati allo sfruttamento lavorativo e sui meccanismi di protezione per le vittime;

- iniziative di aggiornamento professionale e scambio di esperienze per il personale ispettivo egli operatori del mercato del lavoro e del terzo settore per diffondere nei diversi contesti territoriali le buone prassi sviluppate nel corso delle attività progettuali, promuovendo la condivisione delle informazioni e favorendo l'efficacia e l'uniformità degli interventi.

Il progetto ha una durata di 2 anni, si estende a tutti i settori economici e sarà attivo sull'intero territorio nazionale, agevolando il raccordo con i modelli operativi che si andranno a delineare anche alla luce dalle "Linee-Guida per la protezione e l'assistenza alle vittime di sfruttamento lavorativo in agricoltura".