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Il saluto al personale INL del Direttore Bruno Giordano

Pubblicazione: 20 Dicembre 2022

Ultimo aggiornamento: 25 Gennaio 2023

Carissimi colleghi,

Come vi è già noto, nel pomeriggio di venerdì 16 dicembre durante un colloquio con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ho ricevuto comunicazione orale che nella seduta del Consiglio dei Ministri tenutasi qualche ora prima era stato nominato il dr. Paolo Pennesi quale nuovo direttore generale dell'INL; a questi rinnovo anche qui l'augurio di un buon e proficuo lavoro. Il nuovo direttore non è nuovo, conosce bene l'Agenzia avendo contribuito a costituirla e avendola già diretta nella sua fase di avviamento: oltre la competenza anche ciò potrà garantire stabilità, continuità e buona amministrazione.

Pertanto, mi congedo da Voi dopo un mandato durato circa 500 giorni, cioè 5 stagioni, meno di 18 mesi, durante i quali scelte politiche, condizioni sanitarie, vicende normative, strategie amministrative hanno cambiato il volto dell'INL.

Mi riferisco, innanzi tutto, al d.l. n. 146 del 2021 che non ha semplicemente riconosciuto all'Ispettorato le competenze generali in materia di sicurezza ma ha consentito ulteriori concorsi per un incremento dell'organico di 1024 unità, e di 90 carabinieri del lavoro, di avviare il SINP dopo ben 14 anni di inerzia amministrativa, di intervenire chirurgicamente dove v'è lavoro nero e gravi violazioni in materia di sicurezza con un riformato provvedimento di sospensione dell'attività di impresa, misura che si sta rivelando efficacissima se è vero che si è passati da alcune centinaia di provvedimenti del 2021 a oltre 7.000 nei primi mesi del 2022. Ma non si deve dimenticare che INL nel contrasto al lavoro sommerso è stata officiata del "Portale nazionale del sommerso" che prenderà avvio nel prossimi giorni, ponendo l'Agenzia quale artefice della raccolta dei dati e del monitoraggio del lavoro sommerso, indispensabile per il raggiungimento dei quattro obiettivi assegnati dal PNRR nella materia di competenza dell'INL. A tal proposito si deve riconoscere il contributo eccezionale, sostanziale, prestato dalla direzione centrale tutela e vigilanza alla redazione del Piano nazionale di contrasto al sommerso.

Non si dimentichi che uno degli obiettivi indicati dal PNRR è costituito dall'aumento di ispezioni e ispettori e al riguardo l'espletamento di tutti i concorsi consente di attestare il rapporto tra numero di ispettori e imprese ben al di qua della soglia indicata dal Parlamento europeo e dall'OIL di un 1 ispettore ogni 10.000 imprese, raggiungendo il rapporto di 1 ispettore ogni 6700 imprese circa.

Infatti, è bene ricordare che nell'arco di circa un anno sono stati banditi ed espletati tutti e cinque i concorsi per funzionari, statistici, informatici, ispettori ordinari e ispettori tecnici.

Le selezioni – interamente gestite d'altra amministrazione – hanno già portato a immettere in ruolo 296 funzionari e 360 ispettori; inoltre 50 statistici e 25 informatici prenderanno servizio il 16 gennaio; 1174 ispettori tecnici verosimilmente nel mese di febbraio, dal momento che la graduatoria è già nota ed in corso di pubblicazione. Quest'ultima immissione porta ad un incremento dell'organico degli ispettori tecnici da poco più di 200 a circa 1400, cioè del 700 %, come atteso dopo molti anni di mancate assunzioni.

A tal proposito condivido le osservazioni raccolte più volte visitando alcuni uffici circa il deficit di organico che si trascina da decenni per risalenti volontà di non incrementare il mondo ispettivo. Proprio tale quasi strutturale mancanza di personale, credo che abbia creato negli anni rassegnazione, scoraggiamento, delusione nei colleghi e forse anche desistenza da competenze istituzionali quali quelle in materia di sicurezza del lavoro. Desistenza che talune volte ha dato alibi alla resistenza rispetto alle competenze generali, comprensibili ma non giustificabili rispetto alla richiesta preparazione e formazione.

Certo l'immissione in servizio è stata gravata da numerose rinunce da parte di candidati idonei che in verità hanno riguardato tutte le pp.aa. che hanno fruito della speciale stagione concorsuale pubblica. Le cause sono da ricercare nelle modalità e nella contestualità di decine di concorsi pubblici tenutisi in pochi mesi mediante prove a semplice risposta multipla che hanno consentito a molti candidati di essere idonei in molteplici graduatorie e di scegliere quindi la sede più vicina ai loro interessi e la funzione meglio retribuita. Disponendo INL di sedi e posti su quasi tutto il territorio nazionale credo che abbia influito sì la sede ma unitamente all'aspetto economico cioè il costo della vita e la retribuzione. Non si può chiedere a un neo assunto di poter vivere – possibilmente con la famiglia – in una grande città soprattutto del nord Italia con poco più di 1.600 euro al mese. Non ridurrei il tema solo alla mancata perequazione dell'indennità di amministrazione, cosa ingiusta e offensiva, ma si tratta più ampiamente di una scarsa considerazione e di un disconoscimento del ruolo e della funzione di chi lavora per tutelare il lavoro così ulteriormente penalizzato.

Nell'agosto 2021 nel mio saluto di insediamento ho raccontato un piccolo aneddoto personale. Portata la mia toga in lavanderia, gentilmente la signora che mi accoglieva mi chiedeva per quando mi servisse: non lo so, rispondevo. E ho pensato che dipendesse dall'adempimento dei doveri assegnatimi e dalla collaborazione dei colleghi dell'ispettorato. Ciò è stato vero: ho trovato colleghi dediti alle proprie funzioni con sacrificio, impegno culturale, curiosità, capacità critica, in tutto e per tutto volti a mantenere un forte entusiasmo per il proprio lavoro nonostante le difficoltà ordinamentali e la obiettiva indegna retribuzione. La mia gratitudine va a chi mi ha dato una mano a lavorare, mi ha spiegato e fatto capire molte cose della vita di questa amministrazione, e a chi mi ha criticato giustamente dandomi opinioni diverse e costruttive. Il contraddittorio e il confronto fanno parte del mio dna professionale e non ho potuto che trarne insegnamento, intelligenza e cultura; tranne ovviamente nei casi in cui taluni comunicati hanno travalicato il legittimo esercizio del diritto di critica sindacale debordando in smodate locuzioni offensive della mia persona, della mia storia professionale e soprattutto della personalità e del lavoro di chi è stato al mio fianco per il rilancio dell'INL.

In proposito mi piacerebbe condividere la gratitudine di tutti i dipendenti per i direttori centrali che – dopo la riorganizzazione della sede centrale deliberata nel dicembre 2021 per adeguare la struttura ai cambiamenti in atto - hanno abbracciato e condiviso un progetto riorganizzativo in un momento storico epocale contribuendo a forgiare il nuovo ispettorato che via via ha preso forma.

In particolare grazie a Danilo Papa che con l'umiltà dello studioso ha dato sempre e tempestivamente una risposta e una riflessione intelligente, collaborativa, dimostrando costantemente interesse e dedizione assoluta all'INL; a Orazio Parisi che ha governato con eccellente acume l'esplosione della competenza, i non facili rapporti inter istituzionali, i rapporti internazionali che hanno consentito nell'arco di pochi mesi di raggiungere il risultato di ben due memorandum con gli ispettorati rumeno e spagnolo, nonché di avviare una proficua collaborazione con l'Agenzia Europea per il lavoro; a Stefano Marconi che parimenti ha fronteggiato una situazione logistica del tutto inedita con le forze anche finanziarie in un terreno irto di difficoltà che vengono da lontano e dall'esterno; e non da ultimo Ilaria Feola, non solo la prima donna ad assumere una direzione centrale ma la dirigente che per prima ha affrontato un'epocale immissione di personale pari al 65% dell'organico, a gestire la ridefinizione e distribuzione dell'organico sul territorio, a governare una transizione informatica che è bene ricordarlo tuttora è gravata da tempi, vicissitudini, condizionamenti legati a note vicende penali che hanno riguardato altra passata gestione.

Non per protocollo ma per riconoscenza devo dare atto anche ora dell'ampia collaborazione, della sinergia e dell'osmosi ricevute dall'arma dei carabinieri e in particolare dal gen. Gerardo Iorio e dal gen. Antonio Bandiera dai quali ho sempre sentito forte il desiderio di rendere ancora più competente e incisiva l'attività della specialità da loro retta: spero di aver ricambiato tanta stima.

Spero, inoltre, che l'INL non dimentichi – io non la faro di certo – il contributo determinante dato dalla segreteria, diretta da Dina Musio, che mi ha supportato e sopportato, e cui va il mio personale riconoscimento e le mie scuse per i sacrifici personali che ha sostenuto nell'immane compito di ideare, gestire ed erogare la formazione che finalmente da pochi giorni è nella disponibilità di tutti per oltre ben 170 ore, più di quanto ce ne siano state in tutti gli anni di vita dell'INL. Ringrazio i docenti universitari, i magistrati, i tecnici, gli esperti, e in particolare i colleghi dell'INL, dell'INPS e dell'INAIL che generosamente hanno dato il loro contributo. Voglio dare atto ai vertici di INPS e INAIL – anche per la formazione - della massima collaborazione istituzionale, professionale ricevuta che spero prosegua nell'interesse comune.

In questi mesi mi sono accorto giorno dopo giorno che in questa materia - come del resto in questo bel Paese - è difficile fare le cose ma è più difficile disfarle.

Spesso mi è tornato alla mente l'insegnamento di una grande donna, un'ispettrice del lavoro, la prima donna a far parte del governo della Repubblica italiana, una delle venti madri costituenti, Angela Maria Guidi Cingolani. Fu componente dell'assemblea costituente che ha scritto che la nostra Repubblica è una democrazia fondata sul lavoro. Volontaria, allieva di don Luigi Sturzo, fu la prima donna a parlare in un'assemblea pubblica istituzionale e soprattutto un'ispettrice del lavoro. Scorrendo la sua vita e le pagine dei lavori preparatori della costituente non si può non offrire - proprio ora che ricorre il 110° anniversario dall'istituzione dell'Ispettorato del lavoro, dalla legge 22 dicembre 1912, n. 1361 - un tributo di memoria che credo possa essere dato almeno intitolando questa sala conferenze alla memoria della collega Angela Maria Guidi Cingolani.

Dalla memoria un altro seme per il futuro dell'Ispettorato nazionale del Lavoro, come i semi che abbiamo piantato insieme in questi 500 giorni e che speriamo fioriscano presto. Del resto, come scrisse Pablo Neruda, "Possono tagliare tutti i fiori ma non possono fermare la primavera".

E ora scusatemi, ma devo passare dalla lavanderia…

Vi abbraccio

Bruno Giordano

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