ITL di Cosenza: nel mirino il lavoro sommerso ed irregolare
Focus ispettivo sui settori Agricoltura, Ristorazione ed Edilizia
Pubblicazione: 24 Ottobre 2025
Ultimo aggiornamento: 24 Ottobre 2025
È delle ultime due settimane una scrupolosa attività di contrasto al lavoro sommerso e irregolare che ha coinvolto il personale ispettivo ordinario e tecnico, unitamente al Nucleo Carabinieri Tutela del lavoro dell’Ispettorato territoriale del lavoro di Cosenza.
Agricoltura, Ristorazione ed Edilizia sono stati i tre settori maggiormente controllati dagli ispettori dell’hinterland cosentino. Irrogate sanzioni per oltre 80.000,00 euro.
Nel settore dell’agricoltura sono stati oggetto di verifica tre attività dedite ognuna a colture diverse. In una prima azienda sono stati trovati tre lavoratori a nero su tre presenti (100% di lavoro sommerso) per cui si è proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale ed è stata irrogata la maxi- sanzione per lavoro nero. In una seconda azienda, sempre operante nel settore dell’agricoltura, è stato intercettato un lavoratore a nero su un solo presente (100% di lavoro sommerso), peraltro, la medesima azienda è risultata sprovvista di documento per la valutazione dei rischi (DVR) tale da far scattare la sospensione dell’attività imprenditoriale non solo per lavoro nero ma anche per assenza di DVR sul posto di lavoro con conseguente prescrizione alla redazione dello stesso. Nella terza azienda sono stati trovati intenti al lavoro 5 lavoratori a nero su 5 presenti (ancora una volta 100% di lavoro sommerso) di cui solo due collocabili e tre incollocabili. Le sanzioni irrogate nel settore dell’agricoltura -per sospensione dell’attività imprenditoriale da lavoro nero, sospensione dell’attività per mancanza di DVR, prescrizione alla redazione del DVR, maxi-sanzione per lavoro nero e somme per illecito amministrativo da lavoro nero con impiego di clandestini - ammontano ad oltre 48.000,00 euro.
Nel settore dell’edilizia sono stati trovati in un cantiere 2 lavoratori a nero su 3 presenti (66,66% di lavoro sommerso). Anche qui è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale con irrogazione della somma aggiuntiva di euro 2.500,00 oltre alla elevazione della maxi-sanzione per lavoro nero pari ad euro 7.800,00.
Nel settore della ristorazione è stata oggetto di verifica una azienda di medie dimensioni che occupava al momento dell’accesso 4/4 lavoratori privi di regolare assunzione e copertura assicurativa (100% lavoro nero). La società è stata sospesa nell’immediatezza dell’accesso non solo per lavoro nero ma anche a causa di gravissime violazioni in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, sono state rinvenute opere abusive, mancanza di autorizzazioni, assenza di piano di emergenza, ecc., ecc. L’attività è stata sospesa in maniera immediata con irrogazione della somma aggiuntiva pari ad euro 5.000,00 ed elevazione della maxi-sanzione per lavoro nero pari ad euro 15.600,00. Diverse sono state le prescrizioni adottate.