IAM Reggio Calabria: attività di contrasto del lavoro sommerso e insicuro
Sospese 2 attività per impiego di manodopera in nero
Pubblicazione: 16 Settembre 2025
Ultimo aggiornamento: 16 Settembre 2025
Nell’ultima settimana, gli ispettori del lavoro dello IAM di Reggio Calabria hanno effettuato una serie di accessi con l’obiettivo di contrastare il lavoro sommerso e le violazioni in materia di salute e sicurezza.
L’attività di un bar della fascia tirrenica della provincia è stata sospesa per lavoro nero, in quanto è stata accertata la presenza di 1 lavoratore irregolare su 2 individuati al momento dell’accesso ispettivo.
La maxi-sanzione è pari a 3.900 euro, cui vanno aggiunte le sanzioni pecuniarie per la mancata sorveglianza sanitaria e la mancata formazione sulla salute e sulla sicurezza nei posti di lavoro.
Un altro provvedimento di sospensione per lavoro nero è stato notificato ad un barbiere sulla Costa Viola: nel suo esercizio è stato trovato 1 lavoratore irregolare su 3 individuati al momento dell’accesso. Anche in questo caso, la maxisanzione è pari a 3.900 euro, con le relative prescrizioni penali per l’omessa sorveglianza sanitaria e per la mancata formazione sulla sicurezza.
Sulla Piana di Gioia Tauro, un panificio è stato oggetto di una maxisanzione per lavoro nero dell’importo di 3.900 euro per l’occupazione irregolare dell’unico dipendente preposto. Seguiranno le prescrizioni penali per mancata visita e mancata formazione.
Nel settore edile, gli ispettori hanno contestato violazioni a due imprenditori – uno operativo nella Locride e uno nell’entroterra tirrenico – rispettivamente, per viabilità di cantiere inadeguata e per rischio chimico non compensato a causa dell’inattuazione delle misure richieste dalla normativa.