ITL Cosenza: operazione di vigilanza ALT Caporalato e lotta al sommerso
Sospese 5 attività imprenditoriali per lavoro nero
Pubblicazione: 05 Agosto 2025
Ultimo aggiornamento: 05 Agosto 2025
Nel corso delle ultime settimane, il personale ispettivo dell’ITL di Cosenza, unitamente al nucleo speciale dei Carabinieri del NIL, ha svolto un’attività di vigilanza che ha interessato i settori dell’agricoltura - nell’ambito della task force “ALT CAPORALATO” - e dei pubblici esercizi, delle attività di alloggio e della ristorazione - nell’ambito del “Piano Nazionale Sommerso”.
In agricoltura, sono state trovate due aziende con personale privo di regolare assunzione.
In particolare, in una delle due aziende è stato rinvenuto 1 lavoratore in nero su 10; peraltro, lo stesso è risultato irregolare sul territorio italiano. Al titolare dell’impresa è stata irrogata la maxi-sanzione (aggravata per aver occupato un immigrato privo del permesso di soggiorno) di 4.680 euro.
Per la seconda azienda agricola, dove sono stati trovati 2 lavoratori su 3 in nero, è scattata la sospensione dell’attività imprenditoriale, con irrogazione della somma aggiuntiva pari a 2.500 euro, e la maxi-sanzione per lavoro sommerso e irregolare pari a 7.800 euro.
Nel settore dei pubblici esercizi sono stati oggetto di verifica un bar, un’officina ed uno stabilimento di commercio all’ingrosso.
Nei confronti del bar, gli ispettori hanno adottato prescrizioni in materia di salute e sicurezza ed hanno irrogato una sanzione di 2.800 euro per l’assenza del DVR (documento valutazione rischi) sul luogo di lavoro.
L’officina ispezionata aveva un solo lavoratore, risultato in nero; l’attività è stata pertanto sospesa, con irrogazione della somma aggiuntiva di 2.500 euro, oltre alla maxi-sanzione per lavoro nero pari a 3.900 euro.
Nello stabilimento dedito al commercio all’ingrosso è stato rinvenuto 1 lavoratore in nero su 5; gli ispettori hanno quindi sospeso l’attività imprenditoriale ed hanno irrogato la somma aggiuntiva di 2.500 euro e la maxi-sanzione di 3.900 euro.
Per lo stesso stabilimento sono state adottate 2 prescrizioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per mancato addestramento e formazione/informazione sull’uso delle attrezzature di lavoro (con irrogazione di una sanzione pari ad oltre 2.200 euro) e per assenza di visita medica di tutti i lavoratori trovati sul posto (con irrogazione della sanzione pari ad oltre 1.400 euro).
Nell’ambito del Piano Nazionale Sommerso, sono stati oggetto di verifica anche diversi stabilimenti balneari.
In due di questi sono stati intercettati 3 lavoratori in nero (1 su 8 nel primo stabilimento, 2 su 3 nel secondo). Per entrambi i lidi è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale pari a 2.500 euro per ciascuno, oltre alla maxi- sanzione per lavoro nero (3.900 euro per il primo lido, 7.800 per il secondo).