Contingente INL Sicilia: controlli in edilizia e pubblici esercizi a Messina
Sospese 3 attività imprenditoriali per lavoro nero e mancata sicurezza
Pubblicazione: 05 Agosto 2025
Ultimo aggiornamento: 05 Agosto 2025
Nelle ultime due settimane, il personale del Contingente INL Sicilia operativo nella provincia di Messina è stato impegnato in diverse attività di controllo che hanno interessato il settore edile e quello dei pubblici esercizi.
Per il settore edile sono stati ispezionati 2 cantieri.
Nel primo, la ditta presente al momento dell’ispezione è stata sanzionata perché nel cantiere mancava il parapetto necessario ad impedire eventuali cadute dall’alto.
Nel secondo, è stato accertato l’impiego di un lavoratore in nero sui 2 presenti al momento dell’accesso ed è stato quindi adottato il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale. L’importo che la ditta dovrà corrispondere ai fini della revoca ammonta a 2.500 euro per la sospensione, cui seguirà anche la maxi-sanzione sino ad un massimo di € 3.900.
Nel cantiere, inoltre, sono state rilevate gravi violazioni in materia di sicurezza, con sanzioni complessivamente superiori a 15.000 euro: nello specifico, alla ditta esecutrice dei lavori è stata contestata la mancanza del calcolo statico per un solaio, sul quale poggiava una porzione di ponteggio, e ne è stato inibito l'uso fino alla messa in sicurezza, mentre all’impresa affidataria dei lavori sono state irrogate sanzioni per la mancata verifica delle condizioni di sicurezza dei lavori affidati e per la mancata osservanza delle disposizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento.
Per il settore dei pubblici esercizi, sono stati controllati 3 bar del capoluogo.
Per due di questi è stato adottato il provvedimento di sospensione dell’attività: nei confronti del primo, perché impiegava senza regolare assunzione tutti i 3 lavoratori in forza, nei confronti del secondo perché non aveva elaborato il DVR (documento valutazione rischi). Entrambe le attività imprenditoriali sospese dovranno provvedere a regolarizzare le posizioni dei lavoratori irregolarmente impiegati e a sanare le gravi irregolarità rilevate in materia di sicurezza con il pagamento delle sanzioni irrogate, pari complessivamente a oltre 16.000 euro.
Il terzo bar è stato sanzionato perché non custodiva nella sede ispezionata il DVR e non aveva provveduto alla sorveglianza sanitaria e alla formazione in materia di sicurezza dei lavoratori occupati.