ITL Treviso – Lavori sul tetto senza alcuna protezione, intervengono gli ispettori del lavoro
L’impresa ha continuato le lavorazioni malgrado il provvedimento di sospensione, disposto il sequestro per gravi e imminenti condizioni di pericolo per i lavoratori
Pubblicazione: 04 Agosto 2025
Ultimo aggiornamento: 04 Agosto 2025
Nell’ambito di un controllo sul territorio a tutela delle condizioni di sicurezza dei lavoratori, gli ispettori del lavoro hanno verificato un cantiere edile a Vedelago, composto da alcune palazzine in ristrutturazione, notando che sulla copertura erano già state posate alcune guaine impermeabilizzanti da parte di operai di un’impresa balcanica, in assenza di qualsiasi parapetto o linee vita, idonee ad impedire il rischio di caduta da un’ altezza di circa 9 metri, oltre all’assenza di parapetti nel vano scale interno, all’assenza di segnaletica per la viabilità di cantiere, della documentazione obbligatoria quale il POS (Piano operativo sicurezza) nonché della nomina del CSP e del CSE (coordinatori della sicurezza per la progettazione e per l’esecuzione).
A fronte delle gravi violazioni in materia di sicurezza, gli ispettori del lavoro adottavano nell’immediatezza il provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale.
A distanza di qualche giorno, gli stessi funzionari appuravano che, malgrado l’ordine di sospensione dell’attività, i lavori proseguivano nelle prime ore del mattino e precisamente dalle 5 alle 7, probabilmente per sfuggire ai controlli. In particolare, i lavoratori continuavano ad eseguire lavori di posa guaine bituminose sul tetto senza alcuna opera provvisionale realizzata dal loro datore di lavoro, che era al tempo stesso committente dei lavori in quanto proprietario degli immobili, nonché titolare dell’impresa affidataria, risultata altresì sprovvista della patente a crediti.
Grazie all’attività di intelligence ispettiva e alla collaborazione della Polizia Locale di Vedelago – che ha rilevato per quanto di sua competenza l’assenza di autorizzazione urbanistica – gli ispettori trevigiani hanno infine notificato il provvedimento di sequestro apponendo i sigilli al cantiere, con l’avallo della locale Procura della Repubblica.