ITL Ravenna – Somministrazione fraudolenta di manodopera, indebita percezione della disoccupazione ed evasione contributiva
Falsa cooperativa affittava alle imprese personale sottopagato
Pubblicazione: 11 Luglio 2025
Ultimo aggiornamento: 11 Luglio 2025
È quanto è stato riscontato dal personale dell’Ispettorato del Lavoro di Ravenna in congiunta con l’INPS di Ravenna, nell’ambito di una complessa operazione che ha interessato alcuni contratti di appalto tra una cooperativa, con sede legale nel bolognese, ed alcune imprese ubicate nella provincia di Ravenna e Bologna.
Gli accertamenti sono scaturiti a seguito di un precedente filone investigativo nei confronti di un’altra cooperativa che, mediante la presentazione di fittizie richieste di assunzioni di cittadini extracomunitari, ne consentiva l’illegale ingresso in Italia anche con il successivo e fraudolento fine di somministrarne i lavoratori.
A seguito di ulteriori approfondimenti investigativi, gli ispettori hanno attenzionato una nuova cooperativa che, priva dei requisiti mutualistici e sfornita anche degli essenziali criteri organizzativi ed imprenditoriali, precostituiva finti e suggestivi contratti di appalto di servizi che nei fatti occultavano una vera e propria fornitura fraudolenta di forza lavoro.
Le indagini hanno consentito di far emergere un vero e proprio sistema di abbattimento del costo del lavoro, in quanto, la cooperativa che nei fatti fungeva da serbatoio di manodopera, assumeva lavoratori extracomunitari con un contratto di lavoro che riportava tariffe salariali più basse rispetto al contratto di lavoro che veniva riconosciuto dalle compiacenti imprese che utilizzavano i lavoratori.
Gli ispettori hanno scoperto che i lavoratori somministrati adibiti, dalle imprese utilizzatrici, a mansioni di edili e montatori, veniva riconosciuto un trattamento economico inferiore rispetto a quello che doveva essere nei fatti applicato.
Il meccanismo così come ideato ed attuato consentiva, poi, alle imprese utilizzatrici di disporre di manodopera eludendo i reali ed obbligatori oneri contributivi, retributivi e fiscali.
Inoltre, dai rilievi investigativi è emerso che la cooperativa, per mezzo di una finta assunzione, aveva fatto indebitamente percepire ad un lavoratore la NASPI in conto INPS.
A conclusione degli accertamenti è stata riscontrata un’evasione contributiva pari a centomila euro, e sono state comminate anche sanzioni pari a venticinquemila euro.