IAM Reggio Calabria: controlli in diversi settori produttivi in città e in provincia
Sospese 3 attività imprenditoriali per impiego di manodopera in nero
Pubblicazione: 30 Giugno 2025
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2025
Nell’ultima settimana di giugno, gli ispettori dello IAM di Reggio Calabria sono stati impegnati in una serie di controlli, in città e in tutto il territorio provinciale, nei settori dei pubblici esercizi, degli stabilimenti balneari e dell’edilizia.
Per il settore pubblici esercizi, a Reggio è stata sospesa l’attività di una gelateria che occupava 2 lavoratori in nero su 3 individuati nel corso dell’accesso. Uno di questi, extracomunitario, è risultato privo del permesso di soggiorno. La somma aggiuntiva necessaria per riaprire il locale, una volta adempiuti gli obblighi di regolarizzazione, è pari a 2.500 euro, mentre la maxi-sanzione per lavoro nero ammonta a 8.200 euro, oltre alle prescrizioni penali per mancata visita medica e mancata formazione.
Quanto ai controlli nel settore degli stabilimenti balneari, sono stati ispezionati 3 lidi.
L’attività del primo, sulla costa tirrenica, è stata sospesa per impiego di manodopera in nero: gli ispettori hanno accertato che un lavoratore su 6 era irregolare. La sospensione comporta il pagamento, per la revoca, di una somma pari a 2.500 euro, mentre la maxi-sanzione ammonta a 3.900 euro. Seguiranno le prescrizioni penali per la mancata visita di idoneità e il mancato corso di formazione.
Nel secondo lido, a Reggio Calabria, sono stati individuati 2 lavoratori in nero su 22 presenti: la maxi-sanzione irrogata è pari a 7.800 euro, cui seguiranno le prescrizioni penali per mancata visita medica di idoneità e mancato corso di formazione in materia di salute e sicurezza nei posti di lavoro.
Nell’ultimo lido, sulla “costa viola”, sono stati individuati 2 lavoratori in nero su 2 presenti: un minore avviabile al lavoro e un extracomunitario sprovvisto di titolo idoneo all’ingresso in Italia. L’attività è stata sospesa – la somma aggiuntiva per la riapertura ammonta a 2.500 euro – ed è stata irrogata una maxi-sanzione di 8.200 euro.
I controlli in edilizia nella provincia hanno condotto a denunciare un imprenditore per assenza del Pimus (Piano di montaggio e smontaggio ponteggi) in cantiere.