DIL Centro: Cantieri Sisma 2016, INL presente alla firma del Protocollo per rafforzare i flussi informativi
Migliorato lo scambio di informazioni contro le infiltrazioni mafiose
Pubblicazione: 30 Giugno 2025
Ultimo aggiornamento: 30 Giugno 2025
Il 27 giugno 2025, nella sede della Prefettura di Ascoli Piceno, è stato firmato un Protocollo d’intesa tra il Commissario Straordinario per la Ricostruzione post-sisma, Sen. Guido Castelli, e il Direttore della Struttura per la Prevenzione Antimafia del Ministero dell’Interno, Prefetto Paolo Canaparo. L’accordo punta a migliorare lo scambio di informazioni e a rafforzare le misure di prevenzione contro possibili infiltrazioni mafiose nei cantieri della ricostruzione – sia pubblica che privata – finanziata con risorse pubbliche nei territori colpiti dal sisma del 2016.
Fulcro del Protocollo è l’utilizzo integrato dei dati raccolti nella piattaforma GE.DI.SI. – Gestione Digitale Sisma, che permetterà un accesso in tempo reale alle informazioni aggiornate su cantieri, imprese e professionisti coinvolti, a beneficio degli organi di controllo.
Alla firma erano presenti i rappresentanti delle Prefetture coinvolte e il Vice Direttore della DIA.
Anche INL ha preso parte all’incontro, rappresentato dal Direttore della DIL Centro, Stefano Marconi, che ha illustrato l’attività ispettiva svolta nel 2024 nelle regioni interessate. Marconi ha evidenziato le principali irregolarità riscontrate nei cantieri del cratere sismico: dalle violazioni in materia di sicurezza sul lavoro a varie forme di interposizione illecita di manodopera, fenomeni che mettono a rischio la salute dei lavoratori e aumentano il pericolo di infortuni.
Durante l’incontro è stata anche sottolineata l’efficacia degli interventi degli Ispettorati territoriali del Lavoro presenti nelle Marche: nel corso del 2024 sono state ispezionate oltre 1.200 imprese coinvolte nella ricostruzione e circa il 10% di queste ha ricevuto provvedimenti di sospensione dell’attività, per il superamento della soglia del 10% di lavoro nero o per gravi violazioni in materia di sicurezza.
