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Caporalato in agricoltura, operazione all’alba degli ispettori del lavoro e della Polizia di Stato

IIL Centro (Roma)
IAM Cagliari – Oristano
Attività di vigilanza

Portata alla luce presunta associazione a delinquere per lo sfruttamento lavorativo di migranti

Pubblicazione: 21 Settembre 2023

Ultimo aggiornamento: 21 Settembre 2023

Ispettori del lavoro in prima fila nel contrasto al triste fenomeno del caporalato: all’alba di mercoledì 20 settembre il personale ispettivo dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Cagliari-Oristano ha partecipato ad un’operazione condotta dalla Polizia di Stato, che ha portato alla luce una presunta associazione a delinquere per reclutare cittadini stranieri ospiti di un Centro di Accoglienza Straordinaria per adibirli, “in nero”, al lavoro nei campi in alcune aziende agricole della provincia.

Cinque cittadini pakistani sono stati indagati in stato di fermo per aver costituito e organizzato un’associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e allo sfruttamento del lavoro “nero”, in violazione dei contratti nazionali di lavoro e delle norme sulla sicurezza del lavoro.

Al momento, inoltre, 12 titolari di aziende agricole e cantine sono indagati in stato di libertà per aver utilizzato lavoratori “in nero”, sottoponendoli a condizioni di sfruttamento e approfittando del loro stato di bisogno. Un altro cittadino pakistano, che avrebbe fatto da autista per l’organizzazione, è stato indagato in stato di libertà, quale partecipe dell’associazione a delinquere.

La verifica congiunta Ispettorato del lavoro e Polizia ha evidenziato l'occupazione di sette lavoratori extracomunitari presso vari soggetti che ne utilizzavano le prestazioni di manodopera senza alcuna tutela economica e normativa. Tra i sette lavoratori uno era completamente “in nero”, oltre ad essere in attesa di permesso di soggiorno, circostanza che ha determinato la sospensione dell’attività imprenditoriale della presunta associazione di "caporali".

Sul piano della sicurezza, oltre alla mancata elaborazione del DVR, è stata accertata anche l’assenza di visite mediche per una parte dei lavoratori.

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