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Ispettorato del Lavoro di Milano-Lodi: Task Force ALT CAPORALATO!

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Contestato il caporalato e sospese due attività per lavoro nero

Pubblicazione: 24 Settembre 2021

Ultimo aggiornamento: 09 Gennaio 2023

​Ispettorato del Lavoro di Milano-Lodi

Task-force ALT CAPORALATO!

Nell'ambito delle Task Force Multiagenzia "ALT CAPORALATO!" programmata dall'Ispettorato Nazionale del lavoro in collaborazione con i mediatori culturali dell'OIM (Organizzazione Mondiale delle Migrazioni) nella settimana tra il 20 e il 24 settembre, sono state controllate tra Milano e Monza 12 imprese, tutte irregolari, e individuate situazioni di vero e proprio sfruttamento dei lavoratori e caporalato.

Nell'operazione sono state verificate le condizioni di occupazione di 142 lavoratori (di cui 18 comunitari e 87 extracomunitari) tra cui 14 lavoratori risultati completamente in nero, di essi 5 - extra Ue - erano privi di permesso di soggiorno, con due attività imprenditoriali sospese per superamento del tasso di lavoro nero del 20% nei rispettivi organici, provvedimenti revocabili solo a seguito della completa regolarizzazione dei rapporti di lavoro e al pagamento di una sanzione pecuniaria.

Questo il bilancio provvisorio dell'attività di verifica che ha visto operare ispettori provenienti da Roma, Salerno, Sassari, Brindisi e Firenze, coordinati dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano che hanno individuato varie ipotesi di sfruttamento dei lavoratori e, in particolare, tre legate al fenomeno del caporalato, ovvero lo spregevole fenomeno di sfruttamento di lavoratori approfittando del loro stato di bisogno.

A Giussano, in un laboratorio tessile, sono stati rinvenuti 7 lavoratori di etnia cinese che prestavano attività lavorativa in condizioni igienico-sanitarie inesistenti e privi di qualsivoglia tutela lavorativa e personale: all'interno dell'opificio era stato ricavato un dormitorio-refettorio, una sistemazione alloggiativa degradante del tutto in contrasto con le norme edilizie e igieniche. Quattro lavoratori sono risultati privi di permesso di soggiorno. Uno di loro ha anche aggredito gli ispettori e si è dato alla fuga, prontamente rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano, con in quali gli ispettori hanno svolto l'ispezione.

A Settala, presso uno stabilimento di assemblaggio di espositori, sono state rinvenute 22 lavoratrici di varie etnie (Albania, India, Bulgaria, Costa D'Avorio, Romania, Moldavia, Senegal, Ghana, Gambia, Turchia, Jugoslavia), le quali prestavano attività lavorativa in un ambiente di lavoro con condizioni di igiene e sicurezza inesistenti, oltre ad essere sottoposte a orari di lavoro non conformi ai contratti di lavoro.

A Opera, in un panificio gestito da un cittadino siriano, sono stati rinvenuti 5 lavoratori extracomunitari, di cui uno privo di regolare assunzione. Nel corso dell'accesso è emersa la condizione di soggezione psicologica e fisica al datore di lavoro, dimostrata dalle modalità di pagamento non tracciato delle retribuzioni, e dalla loro entità, ben inferiore ai minimi contrattuali.

Le "Task-Force Multiagenzia" sono una nuova modalità di approccio alla vigilanza sui luoghi di lavoro, in cui si cerca di aggredire i fenomeni di maggior disvalore sociale, tutelando al contempo lavoratori in situazione di particolare "debolezza" come spesso accade a cittadini extracomunitari. Fondamentale l'apporto dei mediatori culturali dell'Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM-IOM): la loro capacità di riscuotere la fiducia dei lavoratori, spesso in stato di soggezione nei confronti dei datori lavoro, ha permesso di svelare situazioni di sfruttamento difficilmente riscontrabili con un approccio ispettivo "tradizionale", così come si rivela vincente la sinergia tra i vari enti di controllo coinvolti (INPS, INAIL Guardia di Finanza, Carabinieri, ATS), tutti coordinati dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Milano.

Le "Task-Force Multiagenzia" sono una nuova modalità di approccio alla vigilanza sui luoghi di lavoro, in cui si cerca di aggredire i fenomeni di maggior disvalore sociale, tutelando al contempo lavoratori in situazione di particolare "debolezza" come spesso accade a cittadini extracomunitari, che vengono affiancati dalla capacità di dialogo dei mediatori culturali, una nuova modalità che vede impegnate sinergicamente varie istituzioni per assicurare le imprescindibili, legittime tutele, diritto di tutti i lavoratori

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